Di: Luciana Gesualdo
Occupava la sua mente,
seppur cercasse di tenerlo distante.
Era entrato piano, piano,
senza gesti eclatanti,
senza fragore.
Riempiva la sua testa di giorno e di notte,
solo con l’ idea della sua esistenza.
La sua lontananza lo teneva vicino ,
il suo silenzio era rumore assordante.
Le sue parole e il tono della sua voce echeggiavano a tutte le ore,
rendendola assente e distante.
Era riuscito ad incidere la sua presenza nella sua vita,
una presenza assidua , invadente , logorante e inspiegabilmente dannata,
come percepiva il suo animo al solo pensiero di lui.